Vale più un giorno da PA che una vita da RTI?

Nelle appena concluse elezioni del Senato Accademico si è verificato un caso molto improbabile: un uguale numero di preferenze ottenute dall’ultimo degli eletti e dal primo degli esclusi per la rappresentanza della fascia dei PA. Il nostro regolamento in questo caso tende a privilegiare la maggiore esperienza, presumibilmente nella convinzione che chi ha maggiore esperienza sia potenzialmente in grado di dare un contributo migliore alla gestione del nostro Ateneo. Precisamente il regolamento dice che “…a parità di preferenze, prevale il candidato con maggiore anzianità in ruolo…”. L’interpretazione del nostro Ateneo è stata che conta l’anzianità nel ruolo di PA e non l’anzianità in ruolo al Politecnico. Non ho la competenza giuridica per valutare la correttezza dell’interpretazione, ma se l’interpretazione è stata quella giusta allora il regolamento è certamente sbagliato. Non è sensato che un giorno di maggiore anzianità da PA valga più di una vita da RTI (e analogamente un giorno da PO valga più di una vita da PA). Purtroppo questo aspetto del regolamento delle elezioni, anche perché di veramente improbabile realizzazione, è sfuggito alle revisioni realizzate in questi ultimi anni basate sul merito e non più sull’ideologia della divisione gerarchica in fasce e nella direzione di un maggior rispetto nei confronti di tutti . Sappiamo qual’è il primo regolamento da cambiare per il prossimo Senato.

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